Sempre più aziende scelgono di produrre preparati al ginseng per via della crescente domanda del mercato. Spesso associato al caffè come suo sostitutivo o sua alternativa energizzante, il ginseng è in realtà conosciuto fin da tempi antichissimi per le sue virtù curative, energizzanti e rivitalizzanti.

Le radici di questa pianta contengono infatti oli essenziali, vitamine, polisaccaridi e, come principi attivi, saponine triterpeniche. Una volta lavorate, dalle radici si possono preparare infusi, the ed altre bevande.

Quello che solitamente possiamo consumare in un bar o in un locale è un infuso molto ristretto.
In tutti i bar italiani è possibile trovare sempre disponibile l’offerta di ginseng come bevanda da consumare in tazzina e sempre più crescono anche diverse versioni ai gusti più vari: ginseng al limone, alla nocciola, allo zenzero. Oltre alla versione ristretta, con  i preparati al ginseng è possibile ottenere infusi da tazza, in cui il prodotto ha di conseguenza una concentrazione più bassa nella diluizione con l’acqua. Alcuni utilizzano in aggiunta anche del latte o sostituiscono il the all’acqua per ottenere un sapore più particolare.


Oltre ad essere una bevanda apprezzata per il suo gusto, come da premessa, è molto gradita anche per gli effetti curativi ed energizzanti. Spieghiamo da cosa derivano questi effetti:

L’effetto curativo è dato dalla sua interazione con il sistema endocrino e quello nervoso – grazie alla presenza di polifenoli, sali minerali, aminoacidi e vitamine del gruppo C e B – migliorando le prestazioni del sistema immunitario. L’utilizzo del ginseng è consigliato per la cura del diabete mellito per via delle sue qualità ipoglicemizzanti. Il ginseng ha anche effetto diuretico ed antiossidante per via della stimolazione del sistema endrochino.

– L’effetto energizzante e rivitalizzante dato dal ginseng consente di migliorare le prestazioni fisiche e le prestazioni mentali del nostro organismo. Si ottiene grazie alle proprietà così dette adattagone e toniche che alleviano lo stress e la tensione.

Oltre ad essere consumata come bevanda, la pianta del ginseng si presta a preparazioni non destinate alla consumazione: difatti la si può trovare come ingrediente di alcuni prodotti di erboristeria in forma di impacchi, creme e pomate. Questi prodotti sono un valido rimedio capace di contrastare diversi tipi di infezione, tra cui la micosi.

Hanno inoltre effetti cicatrizzanti ed al contempo antiossidanti se applicati proprio come si farebbe come una crema per corpo.
Questa ultimo effetto antiossidante si ottiene comunque, in forma minore, anche assumendo la sostanza per via orale in forma di bevanda.


Le antiche origini della pianta


La pianta del ginseng è coltivata fin dai tempi antichi in Asia e in Nord America ed è sempre stata nota per le sue proprietà curative appena descritte. Tanto che il nome scientifico stesso, Panax Ginseng, deriva da termini attinenti al concetto di guarigione. Dal termine latino Panax deriva infatti anche il termine italiano “panacea” che significa “cura per tutti i mali” mentre Ginseng deriva da un termine cinese che significa “pianta dell’uomo”.

Il ginseng è una pianta perenne che va dai 30 agli 80 cm.
Le radici,  che sono la parte utilizzata per preparare le bevande, hanno un particolare e specifico sapore amarognolo.  Le foglie del ginseng sono sottili e dentate, il loro colore è di un verde molto intenso. I fiori sono giallognoli mentre i piccoli frutti, della stessa grandezza dei piselli, sono di colore rosso o rosso scuro quasi violaceo. 


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