No Fap; smetterla di masturbarsi per rinascere

Quando si parla di masturbazione maschile si finisce sempre per trascendere nelle più tremende cazzate possibile, ma nell’era del porno libero, un movimento si sta facendo largo tra i giovani con ansie da prestazioni e problemi di spinta.. Arriva il movimento No Fap, un movimento etico che si propone di insegnare con lo stop alla masturbazione a riscoprire se stessi e rinascere personalmente sia nel sesso che nel mondo del lavoro.

No Fap, dall’America una sana abitudine per rinascere personalmente e sessualmente

La masturbazione sopratutto nei ragazzi giovani sta causando significativi problemi, l’abbondanza di immagini e video pornografici e la presenza spasmodica di tentazioni sta redendo una generazione di maschietti impassibile alle dolci serate con il/la loro partner.
Un grosso problema sopratutto quando la pratica viene ripetuta più volte durante il giorno.

Sia chiaro, la masturbazione non ha effetti collaterali sul corpo e non fa male. Ma come sempre il troppo stroppia e rinchiudersi in camera evitando il contatto con il sesso opposto fa sicuramente più danni che benefici.

Il movimento No Fap per la rinascita personale

In America già da qualche anno ha preso il via il movimento no fap che si prefigge di portare avanti la causa di chi ha scelto di smettere con la masturbazione occasionale e concentrarsi solo con appuntamenti fissi con l’altro sesso. ( Sia chiaro anche tra maschietti funziona la cosa ).
Il tutto verrebbe condito da una castità che promette di aumentare i risultati sia a letto sia nella autostima personale.




In Italia invece il tema rimane principalmente un tabù, sia nella prima pratica, quella della masturbazione, dove la non conoscenza e la vergogna di parlarne porta i ragazzini a chiudersi in camera per ore, rilegando ad una vergogna un’atto del tutto naturale.
Da questo tabù ovviamente ne è scaturito un abuso.
Questo abuso in molti paesi vuole essere limitato con il movimento No Fap, tema di discussione che sta tenendo banca ormai in moltissime trasmissioni e radio in tutto il mondo.


In Italia per ora a parlane c’è Massimiliano Zossolo che ha deciso di dedicare un libro interamente alla questione No Fap, e su questo libro siamo riusciti a strappare una piccola intervista direttamente il giorno della sua uscita su Amazon.


Ciao Massimiliano, da dove nasce l’idea per questo libro sul no fap?

L’idea nasce da un’esigenza personale di miglioramento. Ho studiato gli effetti della masturbazione e della pornografia a livello fisico e psicologico su testi prevalentemente americani dai quali ho tratto l’ispirazione. Ho ricercato su diverse fonti se era solo una sensazione personale o c’era qualche dimostrazione medica che la masturbazione potessi interferire con il livello di attività e di vitalità nella vita quotidiana.

Per parlare di un argomento cosi intimo serve un test su se stessi, hai messo alla prova il pensiero del movimento no fap?

Assolutamente sì, nel libro c’è tutta una parte autobiografica che parla di come mi sono avvicinato alla pratica del No Fap e delle difficoltà che ho trovato i primi tempi.

Quando nasce l’idea di fare un libro sul no fap?

L’idea è nata quando ho parlato con alcuni amici della cosa è ho visto che in Italia questo argomento è totalmente sconosciuto nei maschietti. Ho cosi voluto dare voce anche ad una esigenza personale di aiutare i molti ragazzi giovani che mi seguono nelle pagine che gestisco quotidianamente nella mia attività di Social Media Manager, per alcuni di loro sono un mentore e consigliatore e in molti mi hanno chiesto lumi su questa cosa e come iniziare a smetterla di masturbarsi compulsivamente.



Quindi, il movimento no fap in Italia non ha ancora una sua strada ben precisa, anche se quella tracciata da Massimiliano Zossolo nel suo libro sembra pendere ad una sorta di clausura per riscoprire se stessi e le proprie potenzialità. Un tema complicato e difficile visto la grande propensione alla visualizzazione di immagini di nudo femminile che ormai Internet e la televisione ci hanno abituato a guardare ogni giorno.


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