Come cambia la formazione con la rivoluzione digitale

Pensare al digitale vuol dire pensare alle nuove tecnologie, ma spesso ci si dimentica quanto sia indispensabile una adeguata formazione per far fronte ai cambiamenti di business e alle nuove tendenze. La trasformazione digitale impone nuove competenze, non solo da un punto di vista strettamente professionale ma anche in un nuovo modo di fare gruppo e di lavorare in team. Molti sottolineano l’esigenza di passare dal B2B (Business to Business) e B2C (Business to Client) al H2H (Human to Human).

Dai contenuti alla formazione personale: la trend education

Le piattaforme per la produzione e diffusione di contenuti nel circuito aziendale possono essere molto utili ma non rappresentano formazione, bensÏ un supporto. Le ricerche sui trend education mettono in luce quanto le nuove applicazioni siano interessanti solo se connotate da adeguata ricerca e preparazione sul campo. Mettere al centro la persona, la sua umanit‡ e quindi la sua formazione, non solo da un punto di vista schematico, Ë un investimento immane. La tecnologia Ë un buon mezzo, ma non puÚ essere considerato il fine ultimo per fare business. Sono certamente tre gli aspetti in ambito professionale che la formazione digitale deve tenere in considerazione:

  • AWARENESS:†Bisogna avere consapevolezza del digitale e delle sue estensioni, la funzione della formazione deve partire dall’informazione. Che si tratti di un manager o di un impiegato, tutti allo stello livello devono entrate a far parte della stessa ottica. Contaminazione Ë la parola d’ordine, in un sistema in cui se non si Ë adeguatamente formati si rischia di restare sempre lontani.
  • STRATEGIA – Una volta creata l’adeguata in-formazione, È la volta di dare delle strategie tali che possano rendere autonomi da un punto di vista funzionale i business man. Generare idee, progetti, linee di azione, serve a strutturare il lavoro in modo del tutto nuovo. Avere gli strumenti per generare innovazione Ë la mossa giusta, il pi˘ grande investimento che si possa fare.
  • SHARING – AffinchÈ la formazione abbia adeguate finalit‡ Ë opportuno introdurre nuove strategie. Per l’azienda digitale vuol dire fare leva proprio sulle nuove tecnologie, valorizzarle nel modo giusto. Una volta che i componenti hanno l’esperienza e le conoscenze per progettare il futuro dell’azienda Ë giusto che si avvalgano di tutti i mezzi a disposizione per poterlo fare.

L’importanza di investire in formazione per il futuro

Bruno Scuotto, presidente di Fondimpresa (Fondo per la formazione continua di Confindustria, CGIL, CISL e UIL) in una interessante intervista a tutto tondo rilasciata al Giornale delle PMI ha fatto presente quali siano le nuove esigenze formative delle imprese, ovvero gli obiettivi su cui pontare per affrontare il futuro. Anche il presidente Boccia ha dato molto peso alla formazione, che non deve intendersi solo come curriculum universitario ed inserimento nel mondo del lavoro. Serve scambio di idee, una fluidit‡ tra nozioni e valori, staccandosi da quelle che sono le basi per potersi gettare in un mondo che Ë sempre in cambiamento. Tra gli strumenti utili alle aziende e ai professionisti per rimanere sempre aggiornati, c’Ë Canale Formazione, il portale sul mondo della formazione e del lavoro. La societ‡, come sottolineato, oggi richiede nuovi modelli e questo ha costretto le aziende a ripensare anche alle proprie abitudini. Il modo di fare formazione deve essere pi˘ veloce se vuole rispondere al mercato, le lezioni frontali come classico metodo di condivisione delle informazioni, oggi non basta. Le imprese sono chiamate ad adattarsi. Negli ultimi anni ci sono stati tagli radicali, i fondi professionali sono calati vorticosamente, lo Stato stesso sembra essere sul filo del rasoio. Mancano competenze utili, dove con questa chiave non si intende la mancanza di soggetti che potrebbero essere formati quando la riluttanza talvolta ad impegnarsi per affacciarsi ad una nuova realt‡. Questo Ë un problema che riguarda molto l’Italia, c’Ë una sorta di riluttanza al doversi adeguare al cambiamento, a voler scardinare quella che Ë sempre stata la sfera ëscolasticaí per poter adattare le persone ad un mondo mutevole, frenetico, che chiede sempre di pi˘. Se negli ultimi anni siamo stati sopraffatti dagli eventi, anche in ambito formativo, Ë stato perchÈ non eravamo preparati e forse solo oggi stiamo lasciando il porto per poter aprire nuove strade. Tutto Ë comprendere la necessit‡ impellente di un nuovo tipo di formazione aziendale che passi necessariamente per un approccio digitale.

L’importanza del knowledge sharing

La “condivisione della conoscenza” Ë un’attivit‡ che viene svolta proprio attraverso la condivisione di informazioni. Banalmente avviene anche nei rapporti interpersonali ma a livello organizzativo Ë determinante nel management. Questa serve a comprendere quanto la tecnologia sia importante per la formazione pur rappresentando perÚ solo un fattore. Interessante il concetto di Michael Polanyi che ha definito la conoscenza come flusso. Questo vuol dire condividere il proprio sapere, trasferendo le conoscenze da un soggetto ad un altro affinchÈ tali informazioni siano vantaggiose per le organizzazioni e per le loro strategie. Secondo Polanyi perÚ la conoscenza esplicita Ë correlata a quella tacita. » importante fare una distinzione: mentre la prima si verifica quando viene resa disponibile volontariamente secondo criteri come: articolazione, consapevolezza, accesso, regole e completezza, la seconda avviene solo con la socializzazione. Quindi Ë pi˘ difficile da identificare anche se Ë comunque altrettanto importante. Tale concetto esplica chiaramente l’importanza di un’adeguata comprensione della sfera umana prima di quella lavorativa. Le reti informali, gli spazi, sono tutti elementi che il management deve coltivare per favorire i rapporti tra i dipendenti, le discussioni non strutturate e il problem solving. Questo trascina una rete di conoscenze incorporate altrimenti non accessibili. Va bene pianificare briefing, sviluppare la formazione manageriale e il voluto trasferimento di conoscenze con corsi e processi, ma Ë anche importante per le organizzazioni avere un valore aggiunto. Un elemento che renda effettivamente competitivi da un punto di vista formativo.


Pubblicato

in

da

Tag:

Commenti

Lascia un commento